giovedì 28 luglio 2011

D. M. 1 Luglio 2011 - Palangari e Ferrettare

Questo post fa da seguito al precedente rigurdante tale argomento (pubblicato Venerdì 8 Luglio con il titolo di "Comunicazione del 1 Luglio 2011")

Il Decreto Ministeriale in oggetto, con relativo modello di dichiarazione, disciplina l'attività di pesca con l'utilizzo dei sistemi a Palangari e Ferrettare.
Non è più possibile fare bordate avendo contemporaneamente a bordo entrambi gli attrezzi, ancorchè autorizzati in licenza.
Pertanto per ogni bordata bisognerà preventivamente dichiarare all’Autorità marittima con quale dei due sistemi si opererà in mare,
per quella (o più) uscita.

Saluti
Roberto Manai





mercoledì 20 luglio 2011

Decreto Ministeriale sul fermo pesca 2011

Di seguito pubblichiamo il testo del D.M. riguardante il fermo pesca 2011




Comunicato informativo del 20 Luglio 2011

Federpesca

                                                                            Ufficio regionale della Toscana

Le regole dettate dall’Unione Europea, non sono adeguate alle condizioni operative che caratterizzano la pesca nel mare Mediterraneo.

Dobbiamo continuare a ribadire tale concetto di base se vogliamo cercare di salvare ciò che rimane della Marineria Italiana.

Dopo l’approvazione degli ultimi regolamenti di gestione, abbiamo subito un ulteriore inasprimento delle condizioni di lavoro per le nostre Imprese di pesca:

  • Il costante aumento del costo del carburante,
  • le restrizioni operative degli areali in cui pescare,
  • la limitazione delle catture, e gli adempimenti “impossibili” in merito alle catture accidentali del tonno,
  • i notevoli ritardi nell’attuare gli adempimenti burocratici che hanno per conseguenza il mancato rilascio delle autorizzazioni alle pesca speciali ( rossetto),
  • le interpretazioni estemporanee delle norme riguardanti le misure delle maglie nei mestieri,
  • le norme per la sicurezza sanitaria sempre più onerose e restrittive,
  • la sospensione dell’erogazione dei contributi sulle azioni di ammodernamento, e la loro destinazione che non comprende le reali esigenze dei pescatori,
  • l’interpretazione limitativa sulle potenze dei motori,
  • la costante campagna denigratorio nei confronti del settore della pesca professionale, attività su cui anche i media stanno speculando,
  • la costante condizione di dipendenza dalla filiera commerciale con i prezzi dei prodotti alla prima vendita fermi da oltre otto anni,

a ciò vanno aggiunti i “vecchi” sempre presenti problemi riguardanti il rinnovo della flotta vetusta e fatiscente, la mancanza del credito, una corretta formazione indirizzata alla crescita dell’imprenditore ittico.

Riteniamo dover evidenziare ancora una volta l’esigenza di una presenza più determinante nei tavoli europei, in quei tavoli dove si decidono realmente le sorti della Pesca Italiana.

Occorre fare fronte comune ed è per questo che tutti i Pescatori della Toscana dovrebbero partecipare alla costituzione del “DISTRETTO DI PESCA” che stiamo promuovendo e sostenendo.

Roberto Manai